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Corindone rubino |
CORINDONE
Al2O3
Sistema - Trigonale
Durezza - 9
Densìtà - 3,95 - 4,1
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Adamantina
I cristalli sono per la maggior parte bipiramidali o prismati cobipiramidali. Prismi tozzi terminati da un ampio pinacoide danno al corindone un aspetto discoidale. Il minerale presenta geminazione polisintetica, raramente percepibile a occhio nudo; quando ciò è possibile si possono osservare fitte lamelle accostate e disposte con precisa orientazione geometrica.
Il corindone è allocromatico: quando è puro è assolutamente incolore, mentre può assumere colorazioni quando è "inquinato" da altri elementi chimici.
Tra le sue varietà vanno annoverate l'armofane (grigio opaco), il padparadscia (arancione), il rubino (rosso), lo zaffiro blu e lo smeriglio, corindone granulare mescolato con ossidi di ferro. La presenza di finissime inclusioni orientate in modo particolare ha come effetto il fenomeno dell'asterismo (corindone asteria o stellato).
CARATTERI DIAGNOSTICI - Molti corindoni mostrano una certa facilità a sezionarsi secondo determinati piani; in questo caso non siamo però in presenza di una vera e propria sfaldatura, ma di un particolare fenomeno (legato alla geminazione polisintetica lamellare) detto pseudosfaldatura.
Il corindone è I'unica sostanza naturale di durezza 9 e può essere scalfito soltanto con il diamante, che è ancora più duro.
Spesso è fluorescente ai raggi ultravioletti.
ORIGINE- Il corindone è un minerale di rocce metamorfiche; si trova però anche in rocce formatesi per consolidamento di magmi profondi poveri di silice.
GIACIMENTI - Grandi cristalli di questo minerale si trovano nelle rocce antiche degli Urali, del Canada, degli Stati Uniti e del Madagascar. I corindoni di migliore qualità gemmologica vengono estratti in Birmania, Thailandia, Cambogia, Sri Lanka, Australia e nel Montana (Usa).
In Italia cristalli di corindone sono segnalati in Valsesia e in Val d'Ossola.
Lo smeriglio proviene dalla Turchia e dall'isola di Naxos, in Grecia.
USI - Per la sua notevole durezza il corindone trova impiego come abrasivo, anche se oggi è spesso sostituito da prodotti artificiali. Può venire usato per costruire i cuscinetti di orologi e di altri strumenti di precisione oppure per ricavarne I'alluminio.
L'uso più redditizio è però quello gemmologico a cui sono destinate le sue varietà colorate; anche per questo scopo il corindone viene fabbricato artificialmente da quasi un secolo.
USO GEMMOLOGICO - Le varietà nobili del corindone costituiscono due fra le gemme più note in gioielleria: il rubino e lo zaffiro.
Il rubino è una varietà rossa, con tracce di cromo, che si rinviene in marmi dolomitici e in depositi alluvionali. Proviene principalmente dalla Birmania settentrionale, dalla Thailandia, dallo Sri Lanka e dalla Tanzania. I rubini trasparenti sono sempre piuttosto piccoli: una gemma di 10 carati è già eccezionale. Ecco perché si reputano straordinari rubini come il Rosser Reeves Ruby di 140 carati (Smithsonian lnstitution di Washington) e il Long Star Ruby, un esemplare stellato di 100 caratl (Museo di Storia Naturale di New York).
I rubini trasparenti si tagliano solitamente a faccette, mentre per quelli traslucidi si preferisce la forma a cabochon.
Gli esemplari di grandi dimensioni si prestano anche per lavori d'intaglio.
A rigore il termine zaffiro andrebbe applicato solo alla varietà azzurro-blu di corindone, ma di solito vengono chiamati zaffiri tutti i corindoni di colore diverso dal rosso. Lo zaffiro si rinviene generalmente in depositi alluvionali.
Principali località di provenienza sono quelle di Australia, Sri Lanka, Birmania e Thailandia, Zaffiri di dimensioni eccezionali sono lo Star of lndia di 563 carati (Museo di Storia Naturale di New York) e lo Star of Asia di 330 carati (Smithsonian lnstitution di Washington).
Il taglio più diffuso por lo zaffiro trasparente è quello faccettato ovale o rotondo, ma è facile trovare anche tagli a cuore, a baguette o a navette.