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Channel: Le parole sono pietre preziose
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GLAUBERITE - Solfati (Sulphates)

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GLAUBERITE

 CaNa2(SO4)2

Sistema - Monoclino
Durezza - 2,5 - 3,0
Densità - 2,8
Colore - Incolore, giallo, grigio, rosso mattone
Lucentezza - Vitrea

Appartenente alla classe prismatica del sistema monoclino, la glauberite si presenta in cristalli di diverso aspetto: piramidali, prismatici, lenticolari (con perfetta sfaldatura). 
Il colore può essere assente oppure variare dal giallastro, al grigio, al rosso mattone.

CARATTERI DIAGNOSTICI -  All'aria umida il minerale si ricopre di una patina di alterazione gessosa e nell'acqua diventa opaco e si scioglie lasciando un deposito di gesso.

ORIGINE- È un minerale comune nei depositi evaporitici marini e lacustri, ma lo si trova anche in cristalli isolati nei sedimenti clastici desertici, nelle cavità di lave recenti con zeoliti e prehnite e nei depositi di nitrati.

GIACIMENTI -  I depositi più noti sono nel salgemma di Vallarubia, in Spagna; in cristalli rosso mattone con polialite e salgemma a Varangéville, Lorena; nei numerosi giacimenti salini di età triassica della Lorena, della Germania e dell'Austria; con thenardite e sassolite nei depositi fumarolici delle isole di Vulcano e di Lipari; con salgemma e polialite nei depositi salini permiani russi, come pure in numerosi altri giacimenti (Cile, India, California).

USI - La glauberite viene estratta per la produzione di un solfato idrato di sodio (sale di Glauber), utilizzato per la mordenzatura dei tessuti e nell'industria farmaceutica.




GROSSULARIA - Silicati (Grossular - Silicates)

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GROSSULARIA

Ca3Al2(SiO4)3

Sistema - Cubico
Durezza - 6,5 - 7,0
Densità - 3,59
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea

I cristalli, frequentissimi, sono facilmente riconoscibili per le loro forme rombododecaedriche oppure icositetraedriche. Più rare sono le forme esclusivamente cubiche od ottaedriche, mentre molto interessanti sono quelle allungate, dovute a un particolare accrescimento dei cristalli. 
La grossularia è un minerale duro è abbastanza pesante, non sfaldabile, fragile e dotato di frattura concoide. 
Se pura è limpida e incolore, ma può essere anche traslucida oppure opaca, biancastra, giallognola, verdiccia o rosata, con lucentezza vitrea.

CARATTERI DIAGNOSTICI - È infusibile e insolubile. Ai raggi X mostra una debole fluorescenza giallo-verdastra.

ORIGINE - È un minerale caratteristico di formazioni metamorfiche di contatto.

GIACIMENTI E USI - Si rinviene in molte località italiane, tra le quali ricordo, in Lombardia, la Val Paghera e il Monte Coslone in Valcamonica; in Trentino, la Val di Fassa e Canzoccoli, nel comune di Predazzo; in Toscana, a Casa Collina (Grosseto); nel Lazio, ad Anguillara Sabazia (Roma) e a Farnese (Viterbo); in Calabria, infine, nel vallone di Donna Angelica (Catanzaro). 
All'estero, si estrae nel Québec (Canada) e a Xalostoc (Messico).

Nelle sue varietà limpide e colorate, la grossularia viene utilizzata in gioielleria come gemma di discreto pregio.

VARIETÀ - Tra le molte varietà della grossularia vanno ricordate l'essonite, detta anche "pietra cannella" per il suo colore giallo-bruno..., la succinite, dal caratteristico colore ambra...., e la rosolite, dal colore rosato.






CRISTOBALITE - Ossidi (Oxides)

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Cristobalite su ossidiana

CRISTOBALITE

SiO2

Sistema - Tetragonale
Durezza - 6,5
Densità - 2,2
Colore - Bianco-giallastro
Lucentezza - Vitrea

La cristobalite cristallizza in individui piuttosto piccoli (fino a qualche millimetro di sviluppo), solitamente pseudottaedrici o, più di rado, pseudocubici. Si trova anche in forma massiva oppure in aggregati sferoidali e botrioidali, talvolta con evidente struttura fibrosa. 
Il colore varia dal bianco latteo al grigiastro, al giallognolo, fino al bruno chiaro. 
Questa specie, che non presenta sfaldatura, ha una lucentezza vitrea, da traslucida a opaca; è dura ma fragile e leggera. 

ORIGINE - La cristobalite si trova soprattutto in alcune rocce magmatiche (andesiti, rioliti, trachiti e ossidiane), dove si è formata ad alte temperature; più raramente si rinviene, associata all'opale, in ambienti caratterizzali da temperature di formazione relativamente basse; è stata osservata anche nelle rocce lunari e nelle meteoriti.

GIACIMENTI E USI - È un minerale molto raro in Italia. La sua presenza, con I'opale, è stata accertata nei depositi di magnesite della zona di Baldissero Canavese, in Piemonte, ma anche all'lsola d'Elba, dove talvolta sembra sostituire l'hedenbergite nei giacimenti ferriferi, in Sardegna e a Lipari, in Sicilia. In particolare, però, la cristobaliteè stata scoperta nelle lave bollose della località "Le Piagge" presso Soriano nel Cimino (Viterbo), dove compare con vonsenite e tridimite
Località estere note per i loro giacimenti di quest'ossido sono la zona dell'Eifel, in Renania (Germania); il Mont Dore nel Massiccio Centrale (Francia); Ellora, nel Maharashtra (lndia); il famoso parco di Yellowstone, nel Wyoming, e la lnyo County, in California (Usa); il Cerro San Cristdbal, presso Pachuca (Messico).

La cristobalite, pur non essendo particolarmente interessante dal punto di vista estetico, è ricercata dai collezionisti per la sua relativa rarità.




SPODUMENE (Kunzite - Hiddenite) - Silicati (Silicates)

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Spodumene, varietà hiddenite

SPODUMENE

LiAlSi2O6

Sistema - Monoclino
Durezza - 6,5 - 7,0
Densità - 3,0 - 3,2
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea

Lo spodumene cristallizza in cristalli prismatici talora giganteschi, striati parallelamente all'allungamento, con sfaldatura secondo il prisma verticale; è frequente anche in aggregati bacillari o in masse microcristalline compatte. 
Il suo colore varia dal biancastro al grigiastro, al giallastro, ma in due varietà, kunzite e hiddenite, è, rispettivamente, rosa e verde. 
E' trasparente o traslucido, con lucentezza vitrea. Lo spodumene è piuttosto duro.

CARATTERI DIAGNOSTICI-  Nella varietà kunziteè possibile osservare distintamente il fenomeno del pleocroismo: ruotando il cristallo, questo passa dal suo caratteristico colore rosa intenso a un rosa pallido assai chiaro.

ORIGINE - Lo spodumene, avendo origine pegmatitica, si trova in pegmatiti litinifere quali quarzo, feldspati, lepidolite (mica di litio), berillo, tormalina e granati.

GIACIMENTI - Enormi cristalli si rinvengono negli Stati Uniti (South Dakota), in Canada (Manitoba), in Russia (Urali), in Brasile, in Messico, in Scozia e in Svezia. 
In Italia è stato scoperto nelle pegmatiti dell'lsola d'Elba. 
La kunzite proviene dagli Stati Uniti, dall'Afghanistan e dal Brasile; l'hiddeniteè invece nota, oltre che in Brasile, nel North Carolina (Usa) e in Madagascar.

USI - Lo spodumene, se presente in grandi masse, è un'importante fonte da cui si ricavano il litio e i suoi sali. 
Le due varietà kunzite e hiddenile vengono utilizzale in campo gemmologico.


Spodumene, varietà kunzite


QUARZO - Ossidi (Quarz - Oxides)

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QUARZO

SiO2

Sistema - Trigonale
Durezza - 7
Densità - 2,65
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea


Il quarzo è il più diffuso dei minerali, presente in quasi tutte le rocce. E’ ricco anche di varietà molto diffuse e apprezzate. Se ne possono riconoscere due grandi gruppi, a seconda che si tratti di minerali con cristalli ben formati, visibili anche a occhio nudo, oppure di aggregati di cristalli microscopici.
Del primo gruppo fa parte il quarzo puro (quarzo ialino o cristallo di rocca), incolore e trasparente, e le varietà che si presentano colorate poiché contengono delle impurità: quarzo ametista (viola),quarzo affumicato o morione (nero), quarzo citrino (giallo), quarzo blu, quarzo iris, quarzo rosa
Le impurità possono anche essere rappresentate da inclusioni da scagliette lucenti (avventurina), di aghi di rutilo (quarzo rutilato o capelvenere) o di altri minerali fibrosi (prasio). 
Nel secondo gruppo vi sono importanti varietà (calcedonio, diasproselce); il calcedonio, a sua volta, raggruppa sottovarietà molto note (corniola, agata, onice).
La forma tipica del quarzo monocristallino è rappresentata da prisma a sezione esagonale, tozzo o slanciato, con estremità piramidali.
Il quarzo ialino si distingue per la forma e la trasparenza. Essendo piuttosto duro, non si lascia scalfire dal temperino o da altro oggetto appuntito. Quando viene segato, oppure colpito con un martello, emette una luminescenza gialla evidente al buio (triboluminescenza).Quando viene scaldato a 150-200 °C emette una luminosità azzurra o gialla, anch’essa visibile al buio (termoluminescenza).


CARATTERI DISAGNOSTICI - Il quarzo ialino si distingue per la forma e la trasparenza. Essendo piuttosto duro, non si lascia scalfire dal temperino (o da altro oggetto appuntito di ferro). Quando viene segato, oppure colpito con un martello, emette una luminescenza gialla evidente al buio (triboluminescenza).
Quando viene scaldato a 150-200 °C emette una luminosità azzurra o gialla, anch'essa visibile al buio (termoluminescenza).

ORIGINE - Si ritiene che circa il 12 % della crosta terrestre sia costituita da quarzo, solidificatosi direttamente dal magma o formatosi per azione di fluidi a temperature di 100-400 °C. Essendo molto resistente, viene difficilmente alterato dagli agenti atmosferici e perciò si trova come componente fondamentale anche nelle sabbie e nelle rocce sedimentarie.


GIACIMENTI - I cristalli presenti nel marmo di Carrara sono ritenuti in assoluto i più puri e incolori. Grandi cristalli ricchi di forme si trovano in Madagascar e in Brasile. Esemplari enormi, pesanti parecchie tonnellate, anche più di 40, sono stati trovati in varie località del Brasile. Una straordinaria collezione di cristalli giganti è esposta al Museo Nazionale di Storia Naturale di Parigi. Il quarzo forma spesso nelle rocce vene bianche che si allargano in cavità tondeggianti tappezzate di cristalli (geodi): grandi formazioni di questo tipo si trovano in varie località delle Alpi (Monte Bianco, San Gottardo, Monti Tauri).


USI - Il quarzo trova molteplici applicazioni, da quella più domestica nei detersivi e perfino nei dentifrici, a quella industriale per vetrerie, fino a quella più nobile (almeno per alcune varietà) come gemma e oggetto ornamentale. Ha largo impiego nel campo tecnologico avanzato: oscillatori, stabilizzatori di frequenze, generatori di ultrasuoni.


Quarzo rosa



SPESSARTINA - Silicati (Spessartine - Silicates)

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SPESSARTINA

Mn3Al2(SiO4)3

Sistema - Cubico
Durezza - 7,0 - 7,5
Densità - 4,2
Colore - Da arancio a bruno


I cristalli si possono trovare in ammassi irregolari dalla superficie molto corrosa o in individui ben formati, con abito rombododecaedrico e icositetraedrico e lucentezza vitrea, talvolta resinosa; non sfaldano e hanno in genere piccole dimensioni. 
La colorazione, variabile dall'arancio pallido al rosso aranciato, al bruno intenso, è dovuta alla presenza di manganese e ferro.

ORIGINE - Le spessartine si formano soprattutto nelle pegmatili e più raramente in alcune rocce metamorfosate per contatto: in quest'ultimo caso sono associate ad altri minerali di manganese.

GIACIMENTI- Importanti giacimenti si trovano negli Stati Uniti (California e Virginia) e nel Madagascar. Poco sfruttabili, ormai, sono i depositi dei monti dello Spessart, località tedesca da cui il minerale ha preso il nome. 
Spessartine utilizzate come gemme provengono dalle ghiaie alluvionali dello Sri Lanka, della Birmania e del Brasile. 
In Italia questo minerale è stato scoperto nelle rocce granitiche di San Pietro in Campo, all'Isola d'Elba, a Sainl-Marcel (Aosta), a Ceres (Torino) e nella miniera Gambatesa (Genova).

USI - La spessartina ha un esclusivo interesse scientifico e collezionistico, fatta eccezione per i campioni provenienti dallo Sri Lanka, dalla Birmania e dal Brasile, che vengono utilizzati anche in gioielleria.



ANIDRITE - Solfati (Anhydrite - Sulphates)

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ANIDRITE

CaSO4

Sistema - Rombico
Durezza - 3,0 - 3,5
Densità - 2,98 - 3,0
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - da vitrea a madreperlacea 

Il minerale non è comune in individui distinti, per lo più in forme tabulari o prismatiche tozze, talvolta arricchite da piccole e numerose facce. Di solito, infatti, si trova in masse di aspetto compatto, granulare, fibroso, o lamellare, anche di rilevanti dimensioni. 
Il colore dell'anidrite è in genere bianco o grigio, ma può essere anche rossastro; particolarmente apprezzata è la bella tinta violacea talvolta presentata da alcuni esemplari; la polvere è sempre bianca. 
Traslucida o trasparente, mostra lucentezza variabile da vitrea a madreperlacea; ha durezza medio-bassa, ma è piuttosto pesante, con frattura irregolare.

CARATTERI DIAGNOSTICITipica di questa specie è la facile sfaldabilità secondo tre direzioni pinacoidali, che porta a ottenere solidi di sfaldatura solo apparentemente cubici, in realtà con facce rombiche. 
L'anidrite è solubile nell'acido cloridrico e, benché meno facilmente, anche nell'acqua. Esposto all'azione degli agenti atmosferici, questo solfato assorbe acqua, trasformandosi in gesso e aumenlando il suo volume iniziale dì circa 1,6 volte,

ORIGINE - L'anidrite si trova, in associazione con il gesso e con altri minerali salini, soprattutto in depositi sedimentari di varie epoche geologiche, formatisi dall'evaporazione di acque salate in ambienti dal clima caldo. In alcune circostanze ha origine anche per disidratazione del gesso. Meno frequentemente, infine, si trova nelle cavità di rocce vulcaniche o entro filoni metalliferi.

GIACIMENTI - In Italia questo minerale è comune in grossi banchi di masse compatte e saccaroidi a Costa Volpino, vicino a Lovere, nel Bergamasco. Nei filoni metalliferi, rari cristalli e masse spatiche grigio-violacee sono stati rinvenuti nella miniera di Brosso, presso Ivrea (Torino), mentre splendidi individui provengono dalla miniera di Campiano, presso Boccheggiano (Grosseto). 
Veramente eccezionali sono poi i cristalli violetti (lunghi anche 30 centimetri) scoperti durante la costruzione della galleria del Sempione, nelle Alpi Pennine.
All'estero l'anidrite è presente in masse spatiche, ma anche in cristalli, nei giacimenti saliferi di Bex, nel Cantone Vaud (Svizzera), e nei depositi di Hall, presso lnnsbruck, di Aussee, in Stiria, di lschl, nel Salisburghese (Austria), di Wieliczka (Polonia) e di numerose altre località europee ed extraeuropee.

USI- L'anidrite trova impiego nell'industria cartaria e nella produzione dell'acido solforico.





TITANITE - Silicati (Silicates)

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TITANITE

CaTiOSiO4

Sistema - Monoclino
Dutrezza - 5,0 - 5,5
Densità - 3,45
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Da adamantina a resinosa


I cristalli sono prismatici tozzi, frequentemente appiattiti, con sezione a forma di rombo a spigoli molto acuti, oppure geminati per contatto o per compenetrazione. 
Pesante e piuttosto tenera, la titanite presenta una buona sfaldatura secondo le facce del prisma, oltre a una pseudosfaldatura caratteristica degli individui geminati ripetutamente per contatto. 
I cristalli, traslucidi o trasparenti, hanno lucentezza da adamantina a resinosa e colori variabili dal giallo al bruno, al verde o, più raramente, rosa o blu.

CARATTERI DIAGNOSTICI La titanite in cristalli trasparenti mostra un discreto pleocroismo: nei campioni giallo-verdastri, molto apprezzali in gemmologia, è possibile osservare, in tre direzioni ortogonali, un colore giallo molto pallido, un verde-giallastro e un giallo-bruno.

ORIGINE - Comune come accessorio in rocce ignee, il minerale si trova, in cristalli di discrete dimensioni, in vene idrotermali all'interno di fessure nelle rocce gneissiche, in quelle anfibolitiche e nelle granatiti, oppure, come prodotto del metamorfismo di contatto, si rinviene in rocce carbonatico-silicatiche. 
In alcune località la titanite è stata scoperta anche come minerale detritico di probabile genesi secondaria.

GIACIMENTI E USI - Campioni utilizzabili in ambito gemmologico provengono dal Madagascar, dal Canada, dagli Stati Unili e dal Brasile. La rarissima e apprezzatissima varietà verde brillante, cromifera, è invece originaria del Messico (Bassa California). 
In Europa questo minerale si trova principalmente nel Tirolo austriaco, nonché nelle zone del San Gottardo e dei Grigioni, in Svizzera.
In Italia la titanite è nota in alcune località, tra le quali ricordiamo la Valle della Gava (Genova), la Val d'Ala (Torino), l'Ossola (Verbania) e la Val Malenco (Sondrio).





OLIVINA (Forsterite, Favalite, Peridoto, Crisolito) - Silicati (Olivine - Silicates)

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Olivina (Peridoto)

OLIVINA

(Mg, Fe,)2SiO4

Sistema - Rombico
Dureza - 6,5 - 7,0
Colre - Verde
Lucentezza - Vitrea, grassa

L'olivina è una soluzione solida di forsterite e di fayalite (Fe2SiO4). 
L'abito cristallino del minerale è molto vario: nelle rocce intrusive sono frequenti i granuli a contorni irregolari, in quelle effusive sono più comuni gli individui idiomorfi (cioè con forma propria), con aspetto prismatico o tabulare. 
Il colore va dal verde oliva tipico (da cui il nome di olivina) al verde-giallastro, al verde scuro, al giallo-brunastro, al nero e, per alterazione, anche al rosso. 
Le proprietà fisiche, quali il peso specifico e la fusibilità, variano con il variare della composizione chimica. 
L'olivina è soggetta ad alterarsi sia per azione di soluzioni acquose circolanti in profondità, sia per azione in superficie dell'acido carbonico. L'alterazione più frequente è quella in serpentino, che può così presentarsi con l'abito cristallino dell'olivina (pseudomorfosi).

CARATTERI DIAGNOSTICI - Trattata con acido cloridrico, forma una massa gelatinosa.

ORIGINE - La genesi di questo noto, diffuso e abbondante minerale è quasi sempre magmatica, raramente di contatto. È il componente essenziale e caratteristico delle peridotitì, rocce eruttive ultrabasiche.

GIACIMENTI - Belle cristallizzazioni si trovano nell'isola egiziana di Zabarjad (Mar Rosso), nello Stato di Minas Gerais (Brasile), nel Queensland (Australia) e nelle isole Far Øer. Altre località famose sono in Arizona, New Mexico e Norvegia.
In Italia è presente in bei cristalli nei proietti vulcanici del Vesuvio. Cristalli limpidi di un bel verde brillante sono stati rinvenuti in Val Malenco (Sondrio) e al Monte Padria (Sassari). Basalti olivinici sono quelli dell'Etna, mentre gabbri olivinici affiorano presso Sondalo (Sondrio).

USO GEMMOLOGICO - Le olivine più adatte all'uso gemmologico hanno una composizione forsteritica, cioè contengono il 10-15 % di ferro e l'85-90 % di magnesio: sono conosciute con i nomi di peridoto e di crisolito
Vengono impiegati molti tipi di taglio: in genere, però, si prediligono le forme ovali, o comunque arrotondate, con molte faccette. Talvolta si usa il taglio a brillante. 
Questa gemma è poco adatta a essere montata sugli anelli, in quanto si rovina facilmente con l'uso.


Olivina (Forsterite)



HUMITE (Condrodite, Clinohumite, Titanclinohumite) - Silicati (Silicates)

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HUMITE

Mg7(OH, F)2(SiO4)3

Sistema - Rombico
Durezza - 6,0 - 6,5
Densità - 3,1 - 3,2
Colore - Bianco, giallo, bruno
Lucentezza - Vitrea

L'humite cristallizza in forma dì granuli tondeggianti di colore biancastro, giallognolo o brunastro, con lucentezza vitrea tendente alla resinosa.

CARATTERI  DIAGNOSTICI -  Gelatinizza con acidi e non fonde al cannello.

ORIGINE -  Si trova nelle zone di contatto nei calcari o nelle dolomie, o in vene.

GIACIMENTI - L'humite fu rinvenuta nei proietti vulcanici del Monte Somma, nei calcari di Los Llanos de Januar in Andalusia (Spagna) e in quelli di Pargas in Finlandia. Venne notata anche a Filipstad in Svezia e a Brewster nello Stato di New York.


GRUPPO DELLA HUMITE 

La humite fa parte di un gruppo (detto della humite o della condrodite) al quale appartengono vari minerali rari, di interesse puramente scientifico o collezionistico.


CONDRODITE
Mg5(OH, F)2(SiO4) 


Si presenta sia in piccoli cristalli prismatici ricchi di facce sia, più frequentemente, in granuli tondeggianti, ovoidali, irregolari con lucentezza vitreo-resinosa, di colore giallo o bruno-rossastro. È presente nei calcari e nelle dolomie metamorfosate per contatto.
In Italia si trova nei proietti vulcanici di natura calcarea del Monte Somma (Vesuvio).


CLINOHUMITE
Mg9(OH, F)2(SiO4)4


Cristallizza in forma dì granuli irregolari di colore giallo o bruno-rossastro. Si origina per fenomeni di metamorfismo di contatto fra masse ignee e rocce calcaree. 
Fu trovata, associata a humite, nei proietti vulcanici del Monte Somma e in alcune località della Finlandia, della Svezia e degli Stati Uniti.


TITANCLINOHUMITE
Mg8(OH)2(SiO4)4


Detta anche titanolivina, è considerata una varietà di clinohumite senza fluoro e contenente dal 2 al 3 % di ossido di titanio. Forma cristalli irregolari o granuli con lucentezza vitreo-resinosa e colore rosso scuro. 
È un minerale presente nelle peridotiti e nelle serpentine. È stata notata anche in alcuni calcari. Si trova nelle peridotiti serpentinizzate della Valle di Susa, della Val d'Ala, della Valle d'Aosta e della Val Malenco. 
Il minerale è stato notato anche presso Voltri in Liguria e, associato con granato, brucite pirosseno, nella zona di contatto fra le lenti magnetitiche, i calcari e le serpentine del Monte Creia presso Cogne in Val d'Aosta.


MESOLITE - Silicati (Silicates)

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MESOLITE

Na2Ca2(Al2Si3O10)3*8H2O

Sistema - Monoclino
Durezza - 5,0 - 5,5
Densità - 2,2 - 2,4
Colore - Incolore, bianco
Lucentezza - Vitrea, sericea

Cristallizza in individui prismatici, sempre geminati, spesso concresciuti con natrolite, scolecite o thomsonite. Sono pure frequenti gli aggregati formati da minute fibre o da ciuffi di sottili cristalli. La mesolite è incolore o bianca e ha lucentezza subvitrea.

CARATTERI DIAGNOSTICI -  Il minerale, esposto alla fiamma del cannello fonde facilmente. Dall'acido cloridrico è decomposto con separazione di silice gelatinosa.

ORIGINE - Si trova comunemente nelle cavità di rocce effusive di tipo basaltico, spesso associata con altre zeoliti.

GIACIMENTI - La mesoliteè relativamente abbondante nei basalti dell'lrlanda del Nord, delle isole Far Øer, della Baia di Talisker in Scozia. 
È stata osservata anche a Grant County nell'Oregon (Usa) e ad Achinsk in Siberia. 
In Italia venne trovata a Montresta presso Oristano e in una fonolite (roccia effusiva di tipo sienitico) del Rio Cambone presso Montiferro in Sardegna.




CABASITE - Silicati (Chabazite - Silicates)

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CABASITE

(Ca, Na2)Al2Si4O12*6H2O

Sistema - Trigonale
Durezza - 4 - 5
Densità - 2,08 - 2,16
Colore - Incolore, bianco, rossastro, brunastro
Lucentezza - Vitrea

Si presenta sotto forma di cristalli con abito romboedrico, trasparenti o traslucidi, riuniti frequentemente in geminati, formati da due individui compenetrati e incrociati in modo caratteristico. La cabasiteè incolore oppure bianca, rosata, talora rosso-bruna e ha lucentezza vitrea.

CARATTERI DIAGNOSTICI - Trattata con acido cloridrico separa silice ed esposta alla fiamma del cannello fonde in un vetro biancastro bolloso.

ORIGINE - Associata con altre zeoliti si trova spesso nelle cavità di rocce eruttive soprattutto di tipo basaltico. È presente anche in rocce metamorfiche.

GIACIMENTI - Belle cristallizzazioni di cabasite sono state osservate nelle fonoliti di Aussig in Boemia, nei basalti dell'Irlanda, delle isole Far Øer, dell'isola di Skye in Scozia, di Richmond in Australia, di alcune località dell'Oregon e del New Jersey, e nelle porfiriti di Obersteìn in Germania. 
In Italia si trova, in minuti cristalli trasparenti, nei geodi dei graniti dell'Isola d'Elba e di Baveno sul Lago Maggiore e nelle rocce effusive dei vulcani laziali.




PRASIO (Varietà di Quarzo) - Ossidi (Prase - Variety of quartz)

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PRASIO

SiO2

Sistema - Trigonale
Durezza - 7
Densità - 2,65
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea


Raramente di trovano cristalli ben formati di questa varietà di quarzo, più spesso in masse microcristalline: il colore verde opaco è dovuto a inclusioni prevalentemente di anfiboli e di clorite.
Gli esemplari più ricercati dai collezionisti provengono dalle isole mediterranee dell'Elba e del Mar Egeo.
L'impiego del prasio in gioielleria non è molto frequente: quando il colore è particolarmente intenso, viene tagliato a sfera per le collane, oppure a cabochon.
E' anche utilizzato per intagli e nell'oggettistica.


Il quarzo è il più diffuso dei minerali, presente in quasi tutte le rocce. E’ ricco anche di varietà molto diffuse e apprezzate. Se ne possono riconoscere due grandi gruppi, a seconda che si tratti di minerali con cristalli ben formati, visibili anche a occhio nudo, oppure di aggregati di cristalli microscopici.
Del primo gruppo fa parte il quarzo puro (quarzo ialino o cristallo di rocca), incolore e trasparente, e le varietà che si presentano colorate poiché contengono delle impurità: quarzo ametista (viola), quarzo affumicato o morione (nero), quarzo citrino (giallo), quarzo bluquarzo irisquarzo rosa
Le impurità possono anche essere rappresentate da inclusioni da scagliette lucenti (avventurina), di aghi di rutilo (quarzo rutilato o capelvenere) o di altri minerali fibrosi (prasio). 
Nel secondo gruppo vi sono importanti varietà (calcedoniodiaspro e selce); il calcedonio, a sua volta, raggruppa sottovarietà molto note (corniolaagataonice).
La forma tipica del quarzo monocristallino è rappresentata da prisma a sezione esagonale, tozzo o slanciato, con estremità piramidali.
Il quarzo ialino si distingue per la forma e la trasparenza. Essendo piuttosto duro, non si lascia scalfire dal temperino o da altro oggetto appuntito. Quando viene segato, oppure colpito con un martello, emette una luminescenza gialla evidente al buio (triboluminescenza).Quando viene scaldato a 150-200 °C emette una luminosità azzurra o gialla, anch’essa visibile al buio (termoluminescenza).





ARSENOPIRITE - Solfuri (Arsenopyrite - Solphures)

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ARSENOPIRITE

FeAsS

Sistema - Monoclimno
Durezza - 5,5 - 6,0
Densità - 5,9 - 6,2
Colore - Da bianco a grigio
Lucentezza - Metallica

L'arsenopirite allo stato puro è costituita da ferro, arsenico e zolfo, ma molto spesso contiene piccole quantità di vari metalli, tra cui oro, argento e cobalto; quest'ultimo può anche sostituire parzialmente il ferro, dando origine a una varietà chiamata danaite
Appartiene al sistema monoclino, sebbene i suoi cristalli siano decisamente pseudorombici e per lo più prismatici, con facce un po' incurvate e striate. 
Non mancano i geminati, che danno luogo a forme a croce o a stella di bell'effetto. 
È comune anche in masse granulari o compatte. 
Opaca, l'arsenopirite presenta un colore biancastro tendente al grigio acciaio, con una tipica lucentezza metallica. 
Dura e molto pesante, è fragile e si sfalda con facilità. 
La polvere è nera.

CARATTERI DIAGNOSTICI - Se percosso con un martello, il minerale dà scintille come la pirite ed emana un caratteristico odore agliaceo che segnala la presenza di arsenico. 
Ridotto in polvere e scaldato alla fiamma dentro una provetta, produce inizialmente un sottile velo di polvere giallo-rossastra di solfuro di arsenico, che sublima sulle pareti della provetta stessa; se il riscaldamento prosegue, diventa nero-grigiastro e si trasforma in arsenico metallico.

ORIGINE -  L'arsenopirite è comune e diffusa in vari tipi di rocce. Di origine idrotermale, è uno dei primi minerali che si forma in questo ambiente. Si trova nelle pegmatiti, negli gneiss e in altre rocce metamorfiche. Nei depositi metalliferi, inoltre, è spesso associata a filoni di quarzo aurifero e di minerali di stagno.

GIACIMENTI - Frequente anche in Italia, è stata segnalata in moltissime località.
Associata a quarzo aurifero è stata scoperta, anche in bei cristalli, nella zona del Monte Rosa, dove un tempo esistevano numerose miniere per l'estrazione dell'oro. 
Begli individui sono presenti anche nelle pegmatiti di Piona (Lecco) e nella vecchia miniera di Calceranica al Lago (Trento). Anni fa, in forma compatta e così abbondante da poter essere sfruttata industrialmente, I'arsenopirite si trovava a Bacu Locci, presso Villaputzu (Cagliari).

USI -  L'arsenopirite è il principale minerale da cui è possibile ottenere I'arsenico e i suoi derivati. Costituisce anche un'ottima fonte di sottoprodotti quali argento, oro, cobalto e altri metalli.




PSILOMELANO - Ossidi (Psilomelana - Oxides)

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PSILOMELANO

Sistema - Amorfo
Durezza - 6,0 - 6,5
Densità - 6,3 - 6,45
Colore - Nero-grigio
Lucentezza - Submetallica

Con questo nome si indica di solito un materiale costituito in prevalenza da miscele di ossidi di manganese non identificati. Per miscele di sostanze simili, ma più incoerenti e tenere, viene impiegato il termine wad
Lo psilomelano si presenta in masse più o meno compatte o terrose; spesso si può rinvenire anche in aggregati stalattitici, mammellonari o dendritici di colore nero. Quando si trova in forma compatta, questo minerale è duro e abbastanza pesante, ha lucentezza quasi metallica ed è opaco, con polvere di colore nero o bruno-nerastro.

CARATTERI DIAGNOSTICI - La polvere, scaldata alla fiamma in una provetta, libera vapore acqueo che condensa sulle pareti fredde della provetta stessa.

ORIGINE - È un minerale di origine prevalentemente sedimentaria. Si forma, però, anche nelle zone di ossidazione di giacimenti di altri minerali manganesiferi.

GIACIMENTI E USI - Sotto forma di dendriti nere è stato scoperto nel porfido quarzifero di Cuasso al Monte (Varese), oltre che all'Isola d'Elba e in molte cave di calcare italiane. 
All'estero sono soprattutto noti i grandi depositi, sfruttati industrialmente, della Georgia e dell'Ucraina.
Dove è presente in quantità abbondanti, lo psilomelano costituisce un importante minerale per l'estrazione del manganese.





TREMOLITE (Silicati - Silicates)

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TREMOLITE

Ca2Mg5(OH, F)2(Si4O11)2

Sistema - Monoclino
Durezza - 5,5 - 6,0
Denistà - 2,9 - 3,1
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea

Si presenta sotto forma di cristalli prismatici allungati, oppure, più frequentemente, in aggregati colonnari fibrosi, talora a struttura raggiata, nel quai caso è detta anche grammatite. Ha colore biancastro o grigio-verdolino.

CARATTERI DIAGNOSTICI -  È insolubile in acido cloridrico e difficilmente fusibile alla fiamma del cannello.

ORIGINE - La tremolite è un minerale diffuso soprattutto nelle rocce calcaree e dolomitiche silicifere che hanno subito, per contatto con masse ignee, una completa ricristallizzazione. 
È presente anche nei serpentinoscisti e in alcune rocce di tipo peridotitico.

GIACIMENTI - Le tremoliti più note sono quelle che, in forma dì aggregati di color bianco, si trovano nella dolomia saccaroide di Campolongo nel Canton Ticino (Svizzera).
Il minerale è presente in numerose località alpine del Piemonte e della Lombardia.

USI - Le varietà fibrose di tremolite sono utilizzate come isolanti termici e acustici.


Tremolite di Campolongo


ALBITE (Periclino) - Silicati (Silicates)

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ALBITE

NaAlSi3O8

Sistema- Triclino
Durezza - 6,0 - 6,5
Densità - 2,62
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea

I suoi cristalli sono quasi sempre geminati secondo le varie leggi che si riscontrano nell'ortoclasio, ma anche secondo leggi tipiche, come quella detta appunto dell'albite, in cui due o più individui vengono a contatto su una stessa superficie piana dando luogo a cristalli con evidenti angoli rientranti.
Quando gli individui coinvolti nella geminazione sono più di due, si ha la cosiddetta geminazione polisintetica. In questo caso il cristallo presenta delle fini rigature causate proprio da questo fenomeno. 
L'abito dei cristalli di albite varia dal tabulare al prismatico, a seconda del tipo di giacitura. 
È un minerale piuttosto duro, ha lucentezza vitrea, è incolore e trasparente oppure bianco e
opaco, talvolta traslucido.


Splendidi cristalli rosa di albite, varietà periclino
CARATTERI DIAGNOSTICI - Fra gli acidi, solo il fluoridrico decompone il minerale, lasciando un residuo siliceo gelatinoso.
Difficilmente fusibile, colora la fiamma di giallo per la presenza del sodio.

ORIGINE - Minerale comune e diffuso, l'albite è un componente essenziale di molte rocce magmatiche sia intrusive sia effusive, ma è presente anche in rocce metamorfiche.

GIACIMENTI - Bei gruppi si trovano presso Courmayeur, nella zona del Monte Bianco, in Valle d'Aosta. Ottimi esemplari, talvolta regolarmente concresciuti su ortoclasio, provengono dalle druse del granito di Baveno, sul Lago Maggiore.
Sempre in Piemonte, in Val Vigezzo, sono noti grossi filoni, già parzialmente coltivati, dove sono presenti microscopici ma interessantissimi e rari minerali.
Frequente nelle fessure delle rocce alpine, la varietà periclinoè particolarmente diffusa in Val di Vizze e in Valle Aurina, vicino a Bolzano.

USI - Nei luoghi dove è stata rinvenuta in grande quantità, l'albite viene utilizzata come materiale pregiato sia per produrre ceramiche sia per realizzare prodotti refrattari in grado di resistere alle alte temperature.





IALOFANE - Silicati (Hyalophane - Silicates)

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IALOFANE

(K, Ba)Al(Al, Si)Si2O8

Sistema - Monoclino
Durezza - 6,5
Densità - 2,6 - 2,9
Colore - Incolore, allocromatico
Lucentezza - Vitrea

I cristalli, incolori o bianchi, di solito perfettamente trasparenti e con una tipica lucentezza vitrea, hanno un  abito prismatico appiattito, con corte facce pinacoidali diversamente volte a chiudere il prisma; spesso mostrano al loro interno evidenti tracce dei piani di sfaldatura, orientati secondo due direzioni principali. Alcune volte sono presenti individui geminati. 
Come tutti i feldspati; lo ialofane possiede una discreta durezza,

ORIGINE -  Lo ialofane ha una genesi prevalentemente metamorfica, poiché si forma all'interno di dolomie o di calcari metamorfosati per contatto, oppure in rocce di tipo gneissico in associazione a depositi di manganese.

GIACIMENTI - Si rinviene nelle miniere manganesifere di Kaso in Giappone, di Otjosondjou in Namibia e di Broken Hill in Australia. Piccoli cristalli trasparenti sono quelli scoperti nei marmi della Valle di Binn, in Svizzera. 
In Italia questo tettosilicato è presente nella miniera di Trou des Romains, in Val Sapin (Aosta) e, in piccoli granuli, nei marmi di Candoglia (Verbania).

USO GEMMOLOGICO - Trattandosi di un minerale incolore e trasparente, si privilegiano i tagli a faccette e, soprattutto, con forma rettangolare, che sfrutta meglio l'abito prismatico dei cristalli, o rotonda a brillante, per evidenziare la limpidezza della gemma.




CASSITERITE - Ossidi (Oxides)

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CASSITERITE

SnO2

Sistema - Tetragonale
Durezzza - 7
Densità - 6,8 - 7,1
Colore - Da giagllognolo a nerastro
Lucentezza - Adamantina

La cassiterite è costituita da diossido di stagno, ma nel minerale sono presenti anche piccole quantità di ferro ed elementi rari. I cristalli, somiglianti nella forma a quelli del più comune rutilo, appartengono al sistema tetragonale e sono generalmente prismatici tozzi, talvolta bipiramidati, meno sovente molto allungati e sottili, con le facce del prisma striate verticalmente. 
Oltre che in cristalli distinti, la cassiterite si presenta anche sotto forma di ciottoli arrotondati o di masse a forma di fagiolo o di acino d'uva, talora con struttura fibroso-raggiata, che per il colore e l'aspetto ricordano il legno. 
Se in cristalli, la cassiterite è caratterizzata da una lucentezza adamantina. 
Può essere trasparente o traslucida. 
E' variabile nel colore, tendenzialmente giallognolo o bruno fin quasi al nero, con polvere sempre chiara.

CARATTERI DIAGNOSTICI - Molto dura, pesante e priva di sfaldatura evidente, la cassiterite non fonde se esposta alla fiamma di un cannello.

ORIGINE - La cassiterite si trova soprattutto in giacimenti di tipo pegmatitico o associata a particolari rocce magmatiche intrusive chiamate "greisen", ricche di minerali fluoriferi quali topazio, fluorite e mica zinnwaldite.

GIACIMENTI - Splendidi esemplari cristallizzati provengono dall'Erzgebirge sassone-boemo. In passato i campioni migliori si trovavano a Redruth, St. Agnes, St. Just e presso altre località della Cornovaglia. Buoni esemplari provengono dalla Bolivia e da Panasqueira, in Portogallo. I giacimenti della Malesia, importantissimi per le lavorazioni industriali, forniscono solamente noduli o granuli informi di scarso interesse collezionistico. 
In Italia la cassiterite è molto rara: minuscoli cristalli si trovano nel granito di Baveno e in quello dell'Isola d'Elba; piccole masserelle nella pegmatite di Terento, in Alto Adige.
Più abbondante era nella miniera di Monte Valerio, in Toscana, dove, pochi decenni fa, fu anche coltivata industrialmente.

USI - Essendo il principale e più abbondante minerale di stagno, la cassiterite viene attivamente sfruttata per ricavarne questo metallo, molto usato soprattutto nella preparazione del bronzo e di altre leghe speciali.




THOMSONITE - Silicati (Silicates)

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THOMSONITE

 NaCa2Al4(Al, Si)2(Si2O10)2*6H20

SISTEMA - Rombico
DUREZZA - 5,0 - 5,5 
DENSITA' - 2,2 - 2,4
COLORE - Incoloreo obianco
LUCENTEZZA - Sericea


Si presenta in forma di cristalli prismatici aciculari, talora lamellari, spesso riuniti in aggregati fibrosi, colonnari o raggiati di colore biancastro, giallo-rossiccio o verde. 
La thomsonite ha lucentezza vitrea tendente alla madreperlacea.

CARATTERI DIAGNOSTICI - Se esposta alla fiamma del cannello fonde con facilità. L'acido cloridrico la decompone con separazione di silice allo stato gelatinoso.

ORIGINE - Associata con altre zeoliti si trova, comunemente, nelle cavità di rocce basaltiche.

GIACIMENTI - La thomsonite si rinviene nei basalti della Scozia, delle isole Fær Øer dell'Irlanda del Nord, dell'Oregon (Usa) e dell'isola di Disko in Groenlandia. 
In Italia è presente nelle cavità dei blocchi leucotefritici del Monte Somma, nei basalti delle isole dei Ciclopi (Sicilia), nel giacimento di rame di Casarza in Liguria e in numerose altre località.





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